Cari lettori, oggi affronteremo un argomento per me importante, vi parlerò della mia terra: la Sicilia. Però non affronteremo discorsi riguardo ne' la mafia, ne' l'omertà o, ancora, di quanto il sistema politico sia inutile. Oggi voglio parlavi della parte più bella e più emozionante della nostra terra, quella che, troppo spesso, noi siciliani sottovalutiamo o disprezziamo con atteggiamenti poco rispettosi. Quella parte della nostra Sicilia che noi ormai diamo per scontato perché troppo abituati ad averla sotto gli occhi ma che lascia a bocca aperta i migliaia turisti che la ammirano per la prima volta. Spero che questo articolo possa servire per far capire che la Sicilia non deve essere qualcosa da sfruttare solo per il turismo, ma un luogo che dia un futuro a noi e non ci costringa a scappare alla ricerca disperata di un lavoro che qui non esiste.
Affronteremo questo tema insieme ad una mia cara amica che con i suoi profili social riesce a farci innamorare della nostra terra;

Roberta Trentacoste che nella vita è una pedagogista, con le grande passione per i roller derby e la musica (prima del covid selezionavo musica reggae nei pub di Palermo). Da circa otto mesi ha iniziato l'avventura "IN SICILIA CON ME", sui vari canali social: Instagram: https://www.instagram.com/insiciliaconme/?hl=it
Facebook: https://www.facebook.com/insiciliaconme
Sul suo sito: https://insiciliaconme.wordpress.com/

Roberta, da quando ti seguo su Instagram, sono rimasto sbalordito per la passione che impieghi nel descrivere la tua amata Sicilia. Utilizzi i tuoi social per parlare di storia, cibo siciliano, paesaggi e persone, allora mi è sorta in mente una celebre frase di Goethe "L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita" Secondo te chi viene in Sicilia prova le stesse sensazioni?
"Ho tanti amici sparsi per l’Italia e l’Europa, spesso durante il periodo estivo vengono a trovarmi a Palermo, (quando ho ospiti li porto sempre in Vucciria e in piena notte gli faccio assaggiare panelle e crocchè, panini con la milza e polpo bollito, in Sicilia si può mangiare di tutto a tutte le ore. Mi piace vedere la loro faccia stupefatta e divertita) anche se solitamente passano qualche giorno in città e nella maggior parte dei casi affittano l’auto e fanno un tour della Sicilia Occidentale, alla fine del tour tornano a Palermo per prendere l’aereo e salutarmi. In questa circostanza io domando sempre che impressione hanno avuto della Sicilia, la risposta è quasi sempre la stessa: sono inebriati
dagli odori, dai paesaggi nella loro molteplicità, dalla storia, dai colori, l’atmosfera e il mix di culture, dal caos che a modo suo è in armonia con tutto, e dal cibo siciliano, che è tra le cose che lascia sempre un ricordo indelebile, l’elemento che rende il tutto speciale e indimenticabile. Goethe fece durante il suo Grand Tour tappa in Sicilia nel 1787, posso affermare che ancora oggi chi sceglie di intraprendere un viaggio alla scoperta di questa terra, vive le stesse emozioni."
Da ciò che mi dici posso desumere che ancora non hai avuto la possibilità di conoscere una persona che sia stata in Sicilia e non abbia avuto modo di rimanere inebriato e meravigliato della nostra terra come lo rimase Goethe due secoli fa. Ho anche visto il tuo contest sull'ARANCINA, e desidero chiederti una curiosità, chiariamo una volta e per tutte: come si dice, arancino o arancina? E, secondo te, ci sono delle differenze peculiari in base alla provincia in cui ti trovi o hanno tutte le stesse caratteristiche?

"Arancina o arancino? Il genere del nome che indica questa specialità culinaria sicula, che sia “accarne” o “abburro” (come si dice a Palermo) divide in due l’isola: arancina (rotonda) nella parte occidentale e arancino a punta nella parte orientale.
Io sono di Palermo, nella mia città il 13 dicembre per Santa Lucia, l’arancina regna sovrana, religione e folklore si mischiano come spesso accade. L’arancina per me per una questione di mero campanilismo è FIMMINA! Non so se ci sono delle differenze tra le arancine in base alla provincia, ma sono certa di una cosa, la rosticceria siciliana è ottima."
Capisco che sarà una disputa aperta in eterno tra la Sicilia orientale e quella occidentale. Come tu ben sai, la Sicilia è famosa per lo street food (cibo da strada) secondo te c'è qualcosa in particolare che va assolutamente assaggiata e che incarna alla perfezione lo street food Siciliano? Se si, di cosa si tratta e perché?
" Sono una persona estremamente golosa, chi mi segue sulla pagina instagram IN SICILIA CON ME lo sa bene, durante una diretta ho detto:”In Sicilia non devi cercare il cibo, è lui che trova te”. Il cibo da strada siciliano è fantastico e unico nel suo genere, come si fa a scegliere? No, non posso dirti una sola cosa da mangiare assolutamente, posso darti un mini elenco per il viaggiatore provetto, deve assaggiare tutto e mettere una spunta.
Ecco i cibi da assaggiare assolutamente secondo IN SICILIA CON ME: la già nominata arancina e la rosticceria, lo sfincione, il panino con le panelle e le crocchè, Il panino con la milza, le stigghiole, le cassate, i cannoli e i dolcini della tradizione sicula, la granita con la brioches (col tuppo), il pane “cunazatu”, le scacce, l’iris. L’elenco dello street food potrebbe continuare perché sicuramente ho dimenticato tantissime cose, ma perché scegliere quando si può godere di tutto ciò?!?
Chi viene qui in Sicilia deve dimenticare per un po' la dieta, altrimenti rischia di non deliziare il suo palato con i nostri tesori culinari. Ultima domanda, alla fine di questa breve intervista, voglio chiederti una curiosità: in particolar modo negli ultimi anni la Sicilia sta riscontrando molto successo con il pistacchio, questo ormai si ritrova un po' ovunque. Basta utilizzare il termine "pistacchio" che il successo è assicurato, poi se diciamo che si tratta di quello di Bronte o Raffadali ancora meglio. Riesci a spiegarti come sia possibile questo enorme trionfo? E, soprattutto, ci possiamo fidare quando ci dicono che è di provenienza di Bronte o Raffadali?

"Tra i prodotti DOP siciliani spicca il pistacchio verde di Bronte, la sua peculiarità risiede proprio nella terra in cui viene prodotto, infatti il terreno lavico caratterizza molto il prodotto conferendogli un colore verde smeraldo ed un sapore molto ricco di sali minerali.
Un pistacchio non vale l’altro, perché quello di Bronte si distingue da un pistacchio estero proprio perché particolarmente saporito, durante l’acquisto è importante controllare che l’etichetta riporti la dicitura “pistacchio verde di Bronte d.o.p.”.
Dal pistacchio verde di Bronte DOP nascono anche altri prodotti che ultimamente hanno riscosso un enorme successo, non credo dipenda solo dal gusto, ma anche dalle mode che imperversano in ogni settore.
Ma non possiamo dimenticare che quella del pistacchio siciliano è una storia lunga secoli che rientra nelle nostre tradizioni culinarie e prescinde dalla moda del momento."
Cara Roberta, ti ringrazio vivamente per aver partecipato alla nostra intervista per il blog C.E, spero vivamente che questa lettura possa essere da monito per i tanti lettori e soprattutto che arrivi il messaggio che la Sicilia non è solo mafia da COMBATTERE, ma una terra che merita di essere celebrata, proprio come fai tu attraverso i tuoi profili social.
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